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Da Ottobre 30, 2024 a Febbraio 8, 2025

Eridanus: The River Constellation

Eridanus: The River Constellation (Eridano: la costellazione del fiume) è la più vasta mostra in galleria di Melissa McGill mai presentata che raccoglie opere realizzate dal 1998 al 2024. Il progetto espositivo mette in luce il legame tra l’acqua, gli esseri viventi e il cosmo, che attraversa tutta l’opera artistica di McGill.

“Questa mostra collega le stelle e i corsi d’acqua e traccia l’arco della mia intera ricerca artistica, legata all’esplorazione della prospettiva, della mappatura, della narrazione dell’acqua, delle costellazioni e delle connessioni tra passato, presente e futuro. Lo studio approfondito e gli interventi sulle mappe storiche (alcune trovate e altre di provenienza dell’Archivio di Stato di Torino) con materiali e inchiostri naturali da me realizzati, si sono uniti ai miei interventi collaborativi nella sfera pubblica” dice l’artista.

Mazzoleni, Torino
30 October  2024

La mostra invita i visitatori a esplorare prospettive, mappature, narrazioni sull’acqua, costellazioni e legami tra passato, presente e futuro quali elementi della collettività, che possono divenire esperienze condivise ricche di significato e con un impatto positivo durevole.
In una coinvolgente conversazione con l’acqua e i materiali organici e naturali, la mostra riflette i valori dell’artista in tema di ambiente, sostenibilità e futuro sia negli interventi di arte pubblica che nei lavori di studio.

Melissa McGill, b. 1969
To My Fellow Swimmers, 2024
Water, organic indigo, Sumi ink, kaolin clay, copper oxide, vinegar, and homemade soy milk on printed map
80.01 x 106.68 x 3.81 cm - 31 1/2 x 42 x 1 1/2 in
Melissa McGill, b. 1969
Eridano, II, 2024
Water, kaolin clay, Sumi ink, copper oxide, homemade soy milk, and vinegar on printed map
59.69 x 85.73 cm - 23 1/2 x 33 3/4 in
Melissa McGill, b. 1969
Water Story (Po Source, l), 2023
Water from the Po source, organic indigo, chlorophyllin, homemade soy milk, and vinegar on printed map
99.06 x 69.85 cm - 39 x 27 1/2 in

 

 

 

Il titolo  Eridanus: The River Constellation (Eridano: la costellazione del fiume) fa riferimento ad una delle più estese costellazioni dell’emisfero celeste australe il cui percorso ricorda quello di un fiume. È una delle 48 costellazioni elencate da Tolomeo, astronomo del secondo secolo, e con il suo discendere da nord a sud della volta celeste diede in seguito il suo nome latino al fiume Po. Eridu, un’antica città nell’estremo sud della regione di Babilonia, era consacrata al dio Enki/Ea. Egli era il signore dell’Abisso, un mitologico bacino d’acqua dolce al di sotto della superficie terrestre.

Il titolo esprime il legame tra cosmo e terra: il riferimento diretto al Po, fiume che attraversa la città di Torino, amplifica la dimensione universale del legame tra corsi d’acqua.

L’artista ha avviato un profondo dialogo con le rappresentazioni cartografiche storiche, in particolare attraverso la collaborazione con l’Archivio di Stato di Torino. Dal momento che archivi, biblioteche e collezioni sono caratterizzati tanto da ciò che includono quanto da ciò che escludono, McGill riflette su ciò che le mappe riportano, su ciò che esprimono i confini di demarcazione dei territori, i calcoli, i nomi utilizzati e in che modo natura e acqua vengono rappresentate. Quali prospettive vengono delineate? Che cosa manca?

Grazie all’intervento artistico di McGill, le rappresentazioni tecniche e scientifiche del Po riprodotte nelle mappe d’archivio permettono di riconnetterci con l’ambiente che queste mappe descrivono. Pigmenti organici quali indaco organico, caolino, ossido di rame, latte di soia prodotto dall’artista, aceto e acqua danno nuova voce alle rappresentazioni storiche dipinte in opere come Eridano (Number 1) (2024) racchiudendo sia la creativa espressività dell’acqua sia i riflessi degli astri appartenenti alla costellazione di Eridano.

Melissa McGill, b. 1969
Celestial River, 2024
Water, chlorophyllin, indigo, homemade soy milk, kaolin clay, and vinegar on printed map
77.47 x 116.21 cm - - 30 1/2 x 45 3/4 in

“Il mio intento è quello di illuminare la nostra interconnessione e reciprocità con l’acqua e il cosmo, esplorando nuovi modi per navigare con la saggezza della natura come nostra guida.”

In seguito a Red Regatta, McGill, allarmata dal precario stato in cui versano i nostri fiumi, ha navigato le acque della laguna di Venezia fino alla loro sorgente. Il Po, il più lungo fiume d’Italia, è una forza vitale antica e tenace che sfocia nel Mar Adriatico appena a sud della laguna veneziana. Dopo che amici e collaboratori italiani l’hanno aggiornata circa lo stato di pericolo estremo in cui versava il Po a causa del cambiamento climatico e dello sfruttamento delle sue acque, McGill ha iniziato ad immaginare come avrebbe potuto essere di aiuto al fiume attraverso un racconto creativo della sua storia. Nel luglio 2023 e nell’estate 2024, l’artista ha percorso il Po dalla sorgente al delta, dalla sua origine alla sua fine. Questi due viaggi, profondamente toccanti e affascinanti, hanno ispirato un progetto di narrazione sull’acqua intitolato Lifeline in cui il fiume Po è l’ancestrale narratore-guida.

Video

Melissa McGill, b. 1969
Between the Two, ll, 2016
Blown black glass installation mapping the shadows/negative spaces between Bernini’s Apollo and Daphne

 

 

 

La mostra include le sculture in vetro soffiato nero Here and Now (2004) e Between the Two, II (2016), installazione che riproduce gli spazi in negativo dell’Apollo e Dafne di Bernini; le opere riflettono e dialogano con tutto ciò che le circonda.

Guidata dai corsi d’acqua e dall’universo da oltre 25 anni, Melissa McGill esplora luoghi naturali misteriosi e straordinari e nuove prospettive, offrendo modi innovativi di avvicinare alcuni dei temi fondamentali e indifferibili dei nostri tempi. Ogni suo progetto prende la forma di una costellazione – di individui, organismi ed elementi – e si riunisce con gli altri a creare nuovi racconti illuminati, in uno scambio reciproco con la natura.

Artist

Melissa McGill

Melissa McGill (Rhode Island, 1969. Vive e lavora a Beacon, New York) ha presentato progetti di arte pubblica indipendenti e mostre personali a livello nazionale e internazionale dal 1991. È nota per i progetti collaborativi e ambiziosi di arte pubblica site-specific ma anche per una dinamica pratica di studio. I suoi progetti sono esperienze immersive site-specific che esplorano possibili dialoghi fra terra, acqua, tradizioni sostenibili e interconnessione fra gli esseri viventi. Al centro del suo lavoro c’è l’attenzione alla comunità, alle esperienze condivise significative e all’impatto positivo duraturo. McGill abbraccia una varietà di media tra cui performance, fotografia, pittura, disegno, scultura, suono, luce, video e installazione.
Nel 2015 realizza Constellation, un progetto scultoreo indipendente su larga scala installato attorno alle rovine del castello di Bannerman sull’isola di Pollepel nella zona del fiume Hudson che attraversa l’Hudson Highlands State Park. Ogni sera, al calare del sole, delle luci emergevano una ad una insieme alle stelle del cielo notturno, creando una nuova costellazione e collegando passato e presente, luce e oscurità, cielo e terra. Constellation fa riferimento alla credenza dei Lenape, la popolazione indigena di questa zona, di Opi Temakan, la “Strada Bianca” o “Via Lattea” che collega il nostro mondo con quello successivo. Aleggiando lungo il perimetro delle rovine del castello di Bannerman, questi punti luminosi si riferivano alle caratteristiche della struttura ancora in piedi, così come a quei dettagli che non esistono più, creando una nuova costellazione che collega passato e presente e porta nuove energie, ma anche prospettive a questo maestoso castello. Il progetto è stato visibile fino a ottobre 2017.

In the Waves, 2021, è stata una serie di performance artistiche pubbliche gratuite che attivavano il paesaggio ed evocavano l’urgenza dell’innalzamento del livello del mare e di un clima in rapido cambiamento. Il progetto è stato curato da Dodie Kazanjian e presentato con Art&Newport. L’artista ha invitato i membri della comunità locale a unirsi in questa opera d’arte pubblica inclusiva basata sul movimento per creare un’esperienza significativa condivisa su temi ambientali urgenti. McGill ha dipinto 50 “dipinti di onde”, di lunghezza compresa tra 7m e 14m osservando l’oceano ogni giorno e i cambiamenti della luce e del tempo su un tessuto fatto di rifiuti di plastica riciclata dall’oceano. Questo tessuto fu donato da “Parley for the Oceans”, un’organizzazione per la conservazione ambientale dedicata alla protezione degli oceani. Questi dipinti sono stati poi attivati ​​dall’ensemble In the Waves in performance guidate dall’artista in collaborazione con il coreografo Davalois Fearon.
McGill ha vissuto a Venezia dal 1991 al 1993 e torna regolarmente per ispirazione e per lavoro. Nel 2019 ha presentato un suo progetto fondamentale: Red Regatta in collaborazione con l’Associazione Vela al Terzo Venezia. Red Regatta è stato un progetto di arte pubblica indipendente che ha attivato la laguna e i canali di Venezia con quattro regate su larga scala su tradizionali barche a vela al terzo issate con vele rosse dipinte a mano. Mentre le barche scivolavano attraverso la laguna all’unisono contro il cielo, il mare e il paesaggio urbano, i rossi facevano riferimento alle forze della vita e della passione, all’allarme e all’urgenza, e a Venezia stessa: dai suoi mattoni ai tetti in terracotta, dalla sua bandiera e la storia legata al commercio del pigmento rosso, ai dipinti di Tiziano, Tintoretto e altri maestri veneziani.
Red Regatta è stata ispirata dalle sue osservazioni, effettuate in oltre vent’anni, sulle sfide che Venezia si trova ad affrontare a causa dell’impatto del cambiamento climatico e dell’intenso turismo. L’intima conoscenza di Venezia da parte di McGill e i suoi profondi rapporti personali e professionali con la città le hanno permesso di sviluppare questo ambizioso progetto. L’aspetto collaborativo, fondamentale per l’artista, l’ha portata a coinvolgere oltre 250 partner veneziani, oltre alla Rappresentanza Permanente delle Nazioni Unite in Italia, al Museo Peggy Guggenheim, Oceana/Sailors for the Sea, Ocean Space, Spazio Thetis e molti altri. Il progetto è stato curato da Chiara Spangaro, con project manager Marcella Ferrari, e co-organizzato da Magazzino Italian Art, con il supporto di Mazzoleni. Altri progetti sempre legati alla città di Venezia sono: le opere scultorea e sonora The Campi (2017) che ha invocato la vita quotidiana nel Campo Veneziano ed è stato presentato alla Casa/Studio Scatturin di Carlo Scarpa, Università Iuav di Venezia e Giorgio Mastinu Fine Art a Venezia, Italia.
Nel 2022 ha avviato Lifeline. È un progetto di narrazione sull’acqua in cui il fiume Po, il fiume più lungo d’Italia, è il narratore ancestrale. La rete di canali intrecciati del Po, come linee di vita, ispira questo legame tra la storia del fiume nella sua stessa voce e quella della sua comunità locale, con un’attenzione specifica rivolta alle storie femminili sottorappresentate. Confluiscono insieme in forza, bellezza e saggezza per immaginare e mettere in atto la rigenerazione del fiume.
McGill e un team di collaboratori locali stanno intraprendendo un viaggio di raccolta di storie che sarà presentato in capitoli, prendendo la forma di un progetto cinematografico, un libro d’artista, opere d’arte e un’opera pubblica collaborativa ed esperienziale
Nel 2021 McGill ha avviato un nuovo corpus di dipinti che traducono le espressioni dell’acqua e delle onde. Questi lavori esplorano modi per descrivere il mondo secondo le caratteristiche proprie dell’acqua, mostrando come l’acqua dentro di noi parli a quella intorno a noi. L’evidenza calligrafica in natura ci ricorda come il nostro modo di essere primordiale sia senza “confini”, senza una separazione definita tra le cose, ma esista in un tempo circolare e non lineare che pervade il pianeta. L’artista realizza la propria pittura utilizzando indaco organico e clorofilla derivati ​​dalle foglie del gelso, mescolati con un legante a base di latte di soia realizzato in studio. Le opere esplorano il linguaggio dell’acqua in un modo che è allo stesso tempo intimo ed epico.
McGill ha esposto i suoi lavori a livello nazionale e internazionale dal 1991 con personali e collettive tra le quali: Canaletto and Melissa McGill: Performance and Panorama, The Lightbox, Regno Unito; Manitoga, Garrison, New York; Mazzoleni, London – Torino; Magazzino Italian Art, Cold Spring (NY); The Permanent Mission of Italy at the United Nations, New York; Totah, New York; White Cube, Londra; Power House, Memphis; Palazzo Capello, Venice; CRG Gallery, New York, Zabludowicz Collection, Londra; Norrtalje Konsthall, Norrtalje (Sweden); Museum van Hedendaagse Kunst, Ghent (Belgio).
Melissa McGill ha ricevuto il National Endowment of the Arts ArtWorks Grant.

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