In the Waves, 2021, è stata una serie di performance artistiche pubbliche gratuite che attivavano il paesaggio ed evocavano l’urgenza dell’innalzamento del livello del mare e di un clima in rapido cambiamento. Il progetto è stato curato da Dodie Kazanjian e presentato con Art&Newport. L’artista ha invitato i membri della comunità locale a unirsi in questa opera d’arte pubblica inclusiva basata sul movimento per creare un’esperienza significativa condivisa su temi ambientali urgenti. McGill ha dipinto 50 “dipinti di onde”, di lunghezza compresa tra 7m e 14m osservando l’oceano ogni giorno e i cambiamenti della luce e del tempo su un tessuto fatto di rifiuti di plastica riciclata dall’oceano. Questo tessuto fu donato da “Parley for the Oceans”, un’organizzazione per la conservazione ambientale dedicata alla protezione degli oceani. Questi dipinti sono stati poi attivati dall’ensemble In the Waves in performance guidate dall’artista in collaborazione con il coreografo Davalois Fearon.
McGill ha vissuto a Venezia dal 1991 al 1993 e torna regolarmente per ispirazione e per lavoro. Nel 2019 ha presentato un suo progetto fondamentale: Red Regatta in collaborazione con l’Associazione Vela al Terzo Venezia. Red Regatta è stato un progetto di arte pubblica indipendente che ha attivato la laguna e i canali di Venezia con quattro regate su larga scala su tradizionali barche a vela al terzo issate con vele rosse dipinte a mano. Mentre le barche scivolavano attraverso la laguna all’unisono contro il cielo, il mare e il paesaggio urbano, i rossi facevano riferimento alle forze della vita e della passione, all’allarme e all’urgenza, e a Venezia stessa: dai suoi mattoni ai tetti in terracotta, dalla sua bandiera e la storia legata al commercio del pigmento rosso, ai dipinti di Tiziano, Tintoretto e altri maestri veneziani.
Red Regatta è stata ispirata dalle sue osservazioni, effettuate in oltre vent’anni, sulle sfide che Venezia si trova ad affrontare a causa dell’impatto del cambiamento climatico e dell’intenso turismo. L’intima conoscenza di Venezia da parte di McGill e i suoi profondi rapporti personali e professionali con la città le hanno permesso di sviluppare questo ambizioso progetto. L’aspetto collaborativo, fondamentale per l’artista, l’ha portata a coinvolgere oltre 250 partner veneziani, oltre alla Rappresentanza Permanente delle Nazioni Unite in Italia, al Museo Peggy Guggenheim, Oceana/Sailors for the Sea, Ocean Space, Spazio Thetis e molti altri. Il progetto è stato curato da Chiara Spangaro, con project manager Marcella Ferrari, e co-organizzato da Magazzino Italian Art, con il supporto di Mazzoleni. Altri progetti sempre legati alla città di Venezia sono: le opere scultorea e sonora The Campi (2017) che ha invocato la vita quotidiana nel Campo Veneziano ed è stato presentato alla Casa/Studio Scatturin di Carlo Scarpa, Università Iuav di Venezia e Giorgio Mastinu Fine Art a Venezia, Italia.
Nel 2022 ha avviato Lifeline. È un progetto di narrazione sull’acqua in cui il fiume Po, il fiume più lungo d’Italia, è il narratore ancestrale. La rete di canali intrecciati del Po, come linee di vita, ispira questo legame tra la storia del fiume nella sua stessa voce e quella della sua comunità locale, con un’attenzione specifica rivolta alle storie femminili sottorappresentate. Confluiscono insieme in forza, bellezza e saggezza per immaginare e mettere in atto la rigenerazione del fiume.
McGill e un team di collaboratori locali stanno intraprendendo un viaggio di raccolta di storie che sarà presentato in capitoli, prendendo la forma di un progetto cinematografico, un libro d’artista, opere d’arte e un’opera pubblica collaborativa ed esperienziale
Nel 2021 McGill ha avviato un nuovo corpus di dipinti che traducono le espressioni dell’acqua e delle onde. Questi lavori esplorano modi per descrivere il mondo secondo le caratteristiche proprie dell’acqua, mostrando come l’acqua dentro di noi parli a quella intorno a noi. L’evidenza calligrafica in natura ci ricorda come il nostro modo di essere primordiale sia senza “confini”, senza una separazione definita tra le cose, ma esista in un tempo circolare e non lineare che pervade il pianeta. L’artista realizza la propria pittura utilizzando indaco organico e clorofilla derivati dalle foglie del gelso, mescolati con un legante a base di latte di soia realizzato in studio. Le opere esplorano il linguaggio dell’acqua in un modo che è allo stesso tempo intimo ed epico.
McGill ha esposto i suoi lavori a livello nazionale e internazionale dal 1991 con personali e collettive tra le quali: Canaletto and Melissa McGill: Performance and Panorama, The Lightbox, Regno Unito; Manitoga, Garrison, New York; Mazzoleni, London – Torino; Magazzino Italian Art, Cold Spring (NY); The Permanent Mission of Italy at the United Nations, New York; Totah, New York; White Cube, Londra; Power House, Memphis; Palazzo Capello, Venice; CRG Gallery, New York, Zabludowicz Collection, Londra; Norrtalje Konsthall, Norrtalje (Sweden); Museum van Hedendaagse Kunst, Ghent (Belgio).
Melissa McGill ha ricevuto il National Endowment of the Arts ArtWorks Grant.