L’Arte Povera è stato un movimento artistico radicale italiano che ha creato un nuovo linguaggio artistico attraverso l’uso di materiali umili e quotidiani. Il termine è stato introdotto nel 1967 dal critico e curatore d’arte italiano Germano Celant per descrivere il lavoro di questi artisti. Nella loro ricerca, Celant ha individuato uno spirito rivoluzionario condiviso, indissolubilmente legato all’atmosfera politica sempre più radicale in Italia in quel periodo. Utilizzando materiali non preziosi e impermanenti, come terra, stracci e ramoscelli, gli artisti dell’Arte Povera miravano a sfidare il mercato e la commercializzazione dell’arte. Tra i principali protagonisti vi furono Giovanni Anselmo, Alighiero Boetti, Pier Paolo Calzolari, Luciano Fabro, Piero Gilardi, Jannis Kounellis, Mario Merz, Marisa Merz, Giulio Paolini, Pino Pascali, Giuseppe Penone, Michelangelo Pistoletto, Emilio Prini e Gilberto Zorio.