Shigeru Saito nasce a Tokio nel 1974. Vive e lavora a Torino.
Nel 1997 si laurea in Belle Arti presso l’Università di Meisei, ma la sua formazione accademica passa anche attraverso il disegno industriale e l’architettura relazionale ed ergonomica. Nel 2000 e 2002 espone alla Mostra Internazionale di Scultura di KAJIMA, a Tokio, ricevendo premi e riconoscimenti in entrambe le edizioni.
In Giappone conosce Kunio Kondo, scultore e professore della cattedra di architettura tradizionale giapponese, grande amico di Enrico Castellani, che lo introduce ai lavori dell’artista italiano. Saito resta folgorato dalle superfici estroflesse di Castellani. Nasce un legame profondo e proficuo con l’Italia, patria di Castellani, nonché luogo di feconda ricerca sui materiali che Saito studia con costante passione e dedizione. Legno, marmo, metalli: la capacità di piegare questi materiali alla volontà plastica dell’artista è peculiare nel suo lavoro. Realizza così opere che oscillano tra il minimalismo della composizione e il virtuosismo geometrico, il tutto concretizzato in forme armoniche, partendo molto spesso dall’analisi dei solidi platonici.
Dal 2005 al 2007 è delegato in Italia per la ricerca artistica per conto del Ministero degli Affari Culturali giapponese.
Nel 2006 espone alla XIII Biennale Internazionale del Museo di Scultura di Carrara. Nel 2013 partecipa alla mostra Infinito Riflesso presso il CaMusAC di Cassino, dove le sue opere dialogano con quelle di Castellani.
Sono numerose le commissioni scultoree che gli sono state richieste tra il Giappone e l’Italia negli ultimi quindici anni. L’ultima, quella pubblica per la realizzazione di un’opera per il Palazzo di Giustizia di Firenze a seguito della vittoria di un concorso indetto dal Comune del capoluogo toscano.