Ogni cosa ha due aspetti: uno corrente, quello che vediamo quasi sempre e che vedono gli uomini in generale, l’altro lo spettrale o metafisico che non possono vedere che rari individui in momenti di chiaroveggenza e di astrazione metafisica…
Giorgio de Chirico nasce da genitori italiani a Vólos, in Grecia, nel 1888. Nel 1900 inizia gli studi all’Istituto Politecnico di Atene, frequentando lezioni serali di disegno dal vero. In seguito alla morte del padre, dopo un breve periodo in italia, nel 1906 si trasferisce a Monaco con la madre e il fratello. Lì frequenta l’Akademie der Bildenden Künste. È proprio in questo periodo che si interessa all’arte di Arnold Böcklin e Max Klinger e agli scritti di Friedrich Nietzsche e Arthur Schopenhauer.
De Chirico si trasferisce a Milano nel 1909, a Firenze nel 1910 e a Parigi nel 1911. Proprio a Parigi nel 1912 e 1913 viene invitato a esporre al Salon d’Automne, e al Salon des Indépendants nel 1913 e 1914. Durante questo periodo de Chirico inizia a dipingere i suoi rinomati paesaggi: questi lavori offrono una prospettiva non convenzionale su luoghi che normalmente sarebbero stati affollati e pieni di movimento. Le sue opere raffigurano strade spettrali, che appaiono oniriche nella loro composizione. I dipinti di de Chirico sono stati descritti dalla critica come “scrittura di sogni”, in quanto presentano una collezione di simboli, artificialità e atmosfere inquietanti.
Quando l’Italia entra nella prima guerra mondiale, nel maggio 1915, de Chirico e il fratello Alberto Savinio tornano a Firenze, da dove vengono poi inviati a Ferrara. È lì che nel 1916 Giorgio incontra Filippo de Pisis, e Carlo Carrà, nel 1917, e insieme danno vita alla effimera alleanza che verrà in seguito chiamata “Scuola Metafisica”.
Nel 1918 de Chirico si trasferisce a Roma, dove ha luogo la sua prima mostra personale alla Casa d’Arte Bragaglia, nel febbraio 1919. In questo periodo è uno dei leader del Gruppo Valori Plastici, con il quale espone alla Nationalgalerie di Berlino. Dal 1920 al 1924 si divide tra Roma e Firenze. Nel 1921 inaugura la sua prima mostra personale a Milano, alla Galleria Arte, e nel 1924 partecipa per la prima volta alla Biennale di Venezia.
Nel 1925 torna a Parigi, dove quello stesso anno espone alla Galerie l’Effort Moderne di Léonce Rosenberg. I suoi lavori sono esposti anche alla Galerie Paul Guillaume nel 1926 e 1927, e alla Galerie Jeanne Bucher nel 1927. L’anno seguente vede la realizzazione di due mostre personali alla Arthur Tooth Gallery, Londra e alla Valentine Gallery, New York.
Durante questo periodo, de Chirico esplora anche percorsi alternativi, come la progettazione delle scenografie e dei costumi per il balletto Le Bal, 1929 nella produzione di Sergei Diaghilev e la pubblicazione del suo libro Hebdomeros, nello stesso anno.
Negli anni seguenti continua a realizzare disegni per balletti e opere, così come continua la sua sempre maggiore carriera espositiva in Europa, Stati Uniti, Canada e Giappone.
De Chirico muore il 20 novembre 1978 a Roma, la città che lo ha ospitato per oltre 30 anni.