Andrea De Chirico (1891-1952) più noto con lo pseudonimo di Alberto Savinio, era il fratello minore di Giorgio De Chirico. Come il fratello nacque in Grecia, per poi studiare a Monaco e trasferirsi quindi a Parigi. Personalità poliedrica, si dedicò in un primo momento alla musica e successivamente alla letteratura. Arrivò alla pittura tardi, iniziando a dipingere solo nel 1927 all’età di trentasei anni.
La sua attività artistica inizia a Parigi in pieno surrealismo, movimento a cui aderisce nonostante il parere contrario del fratello Giorgio. Il suo stile rimane tuttavia molto singolare, situandosi a metà strada tra surrealismo e metafisica.
La sua è una pittura ricca di significati simbolici e intessuta di notevoli riferimenti culturali, che richiedono un approccio colto per poter apprezzare appieno il sottile gioco dei vari non-sens che egli attua sui materiali della memoria culturale. Uno dei tratti più tipici del suo stile è la metamorfosi uomo-animale che sottende le affinità caratteriali che possono esistere tra gli animali e l’uomo. Savinio si basa in effetti sia sul concetto positivistico (che i tratti somatici sono determinati dal carattere) sia su nozioni della psicologia tedesca di inizio secolo (secondo la quale il carattere avrebbe portato una persona ad assomigliare ad un animale molto preciso, frutto dell’emergere del suo particolare lato bestiale). Nei suoi quadri attua quindi una particolare metamorfosi tra uomini e animali, dove ad una struttura corporea decisamente umana si sovrappone una testa non umana.