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Febbraio 13, 2019

David Reimondo in mostra al Museo Novecento, Firenze

Apre al pubblico venerdì 15 febbraio (fino al 28 maggio 2019) il primo appuntamento del ciclo Ora et labora, ideato dal direttore artistico del Museo Novecento, Sergio Risaliti, che invita un artista contemporaneo a elaborare un lavoro per il loggiato interno del Museo. Protagonista dell’installazione Frammenti di un discorso amoroso, a cura di Gaspare Luigi Marcone, è David Reimondo.
L’artista ha operato una riflessione sul celebre scritto di Roland Barthes Frammenti di un discorso amoroso edito nel 1977; l’intellettuale francese, con le sue teorie sul linguaggio e sulla significazione, è divenuto un punto di riferimento per la semiologia e la critica letteraria coinvolgendo altre scienze come psicanalisi e sociologia. Reimondo lavora da quasi un decennio sul “linguaggio” creando una sintesi sui generis (tra ideogrammi, pittogrammi, glifi e altro ancora) producendo nuovi “grafemi” e nuovi “fonemi”. Un lavoro che nasce fisiologicamente come un perenne “work in progress” adattabile e sviluppabile con diversi media, dai più tradizionali ai contemporanei. L’utopia di Reimondo è una visione ecumenica dei confronti interpersonali con l’elaborazione di nuovi “simboli”.
L’installazione Frammenti di un discorso amoroso è un’opera site specific per il loggiato al primo piano del Museo Novecento costituita da una rete metallica con circa 11.000 LED RGB; la “griglia”, di grandi dimensioni (1,30 × 20 metri circa), è assemblata e saldata in modo “artigianale” mentre i LED RGB sono portatori di un messaggio volto all’attualità. Su questo “grande schermo” si aggregano e si disgregano i “frammenti” dei nuovi “simboli” elaborati da Reimondo. Infatti, l’artista, evocando alcune sezioni del volume di Barthes, ha realizzato delle riprese video usando dei semi naturali che, disposti fino a costruire un suo “simbolo”, venivano poi disgregati dal soffio d’aria di un compressore. Queste riprese sono state trasferite su file digitale così da vedere le “immagini in movimento” proiettate sulla rete di LED. In sostanza su questo schermo i simboli di “abbraccio”, “cuore” o “magia” si compongono e disgregano ritmicamente con un movimento che parte dal “cuore” dell’installazione verso i suoi lati con un ritmo continuo di apertura e di chiusura. I “semi naturali” coesistono con i “semi artificiali” ossia i LED; questi frammenti definiscono in modo compiuto i simboli dell’artista solo se il lavoro è guardato da lontano mentre, avvicinandosi, emerge un mosaico leggero di metallo e di luci quasi indecifrabile. In un’epoca in cui la tecnologia viene associata alla produzione di oggetti di design industriale e seriale, “impeccabile”, l’artista ha scelto invece l’artigianalità, data da un meticoloso lavoro manuale che resta comunque imperfetto con alcune sue tracce di casualità. Reimondo riflette, indirettamente, anche sul termine “installazione” usato sia nell’ambito artistico sia nel contesto informatico. In questo lavoro è lo schermo (hardware) che si adatta al video (software) ridefinendo anche il binomio tra medium e messaggio.

ORA ET LABORA
David Reimondo
Frammenti di un discorso amoroso
Direzione artistica Sergio Risaliti
Installazione a cura di Gaspare Luigi Marcone
Museo Novecento, Firenze
Inaugurazione giovedì 14 febbraio 2019 ore 18
15 febbraio – 28 maggio 2019