Mazzoleni Londra è lieta di annunciare l’eccezionale mostra dedicata ad Alberto Burri, che avrà luogo dal 2 ottobre al 15 dicembre 2015. Burri è stato un maestro indiscutibile dell’arte del XX secolo: la sua opera ha conferito un nuovo linguaggio all’arte del dopoguerra, specialmente con l’uso di materiali non convenzionali, e portò l’artista a creare un’estetica nuova che è diventata fonte d’inspirazione per le future generazioni di artisti. La mostra Alberto Burri dimostra l’impegno della galleria nel suo obiettivo di progettare eventi correlati all’arte italiana del secondo dopoguerra, e coincide con un’importante retrospettiva dello stesso artista al Salomon R. Guggenheim Museum di New York, in occasione del centenario della sua nascita.
Per questa speciale occasione, Mazzoleni Art London è riuscita a riunire numerose opere provenienti da collezioni private, raramente esposte al pubblico, che permettono di illustrare i diversi periodi dell’opera e carriera dell’artista. Un corpus di opere proviene della collezione della famiglia Mazzoleni, formatasi nel corso di intere decadi di incessante lavoro dedicato al mondo dell’arte. In passato la galleria aveva già dedicato due mostre personali all’opera di Burri, nella sede torinese, nel 2003 e nel 2011. Questa è una opportunità unica per esplorare le innovative tecniche artistiche di Burri traverso più di 30 straordinari esempi. Da non perdere, i collage tattili dai primi anni, fatti con materiali alternativi, come la pomice, il catrame o i sacchi, che rivoluzionarono il finora tradizionale uso della pittura, iniziando una nuovo linguaggio artistico e dotandolo di una ineguagliabile forza espressiva. In mostra, Nero Catrame (1951), Sacco e Rosso (1956) e Sacco Bianco e Nero (1956).
Presenti in mostra, diversi esempi delle famose Combustioni, realizzate in legno carta e plastica, come Nero Rosso (1964) e Bianco CN4 (1966); una particolare opera estroflessa intitolata Gobbo (1968) e altre create con lastre di ferro saldate. In esposizione alcune tra le opere più tarde del maestro, come Nero Cretto (1974) – ispirato dalla visione del deserto dalla finestra della sua cella in una prigione in Texas – e pezzi della sua serie di Cellotex, come AN2 Nero (1979), testimonianza dell’evoluzione dell’artista e della sua dedizione all’inventiva.
Un catalogo illustrato a colori, in italiano e inglese, verrà pubblicato per l’occasione. Include un importante saggio scritto nel 1963 da Cesare Brandi (1906-1988), fotografie di Aurelio Amendola, e un’introduzione di Vittorio Brandi Rubiu, curatore con un’ampia esperienza nel settore Post-War. Tra le sue principali pubblicazioni ricordiamo: diversi contributi al Catalogo ragionato di Alberto Burri (appendice della monografia di Brandi, Editalia, 1963), Alberto Burri (Einaudi, 1975) e Pascali (De Luca, 1976).