Felice Casorati

Bisogna cercare ciò che è eccezionale nel vero.

Felice Casorati nasce a Novara il 4 dicembre 1883, da Francesco, ufficiale in servizio permanente effettivo e da Caterina Borgarelli. Durante l’infanzia e l’adolescenza la famiglia si sposta di frequente al seguito del padre, ufficiale di carriera, fino al 1895, anno durante il quale il nucleo familiare si stabilisce a Padova. Nella città veneta, Felice compirà i suoi studi, fino a laurearsi in giurisprudenza nel luglio del 1906, iniziando al contempo il suo apprendistato artistico nello studio di Giovanni Vianello. Agli studi accademici accompagna, in maniera sistematica, quelli di natura artistica e musicale.
Nel 1907, tra le tre opere inviate alla VII Biennale di Venezia, Ritratto di signora (Ritratto della sorella Elvira) è accolta favorevolmente dalla Commissione Internazionale. Nel 1908 la famiglia Casorati si trasferisce a Napoli, e dal 1911 a Verona, dove frequenta l’ambiente artistico più avanzato e influenzato dalle secessioni di Monaco e Vienna.
Ancora nei suoi vent’anni, esporrà in Biennale a Venezia nel 1909, 1019, 1912 e 1914.
È il periodo de ” Le signorine”, opera con la quale partecipa nel 1912 alla XI Biennale di Venezia, opera che lo consacra  quale figura di riferimento del gruppo di giovani autori raccolti intorno a Ca’ Pesaro. Nel dipinto riecheggiano suggestioni secessioniste e mitteleuropee.
Nel 1913 partecipa per la prima volta alla Mostra degli artisti di Ca’ Pesaro, dove espone 41 opere. Il 1915 è l’anno della mostra individuale alla Secessione Romana, dopo la quale verrà richiamato alle Armi.
Nel 1917 muore tragicamente il padre, la famiglia tornerà a vivere a Torino, nella casa-studio di Via Mazzini.
La prima guerra mondiale e il suicidio del padre lasceranno nell’artista un segno profondo, che si rifletterà anche nelle grandi tempere del 1919-1920, rappresentazioni di spazio pittorico severo e tesissimo, come in Ragazza con scodella (Interno) (Mattino), oggi conservata alla GAM di Torino.
Stringe un’amicizia profonda con Piero Gobetti, che cura e pubblica nel 1923 la prima biografia dedicata a Casorati Felice Casorati Pittore , ed è tra i firmatari dell’appello al rinnovamento culturale e storico che Gobetti pubblica sulla rivista Rivoluzione culturale.


Nel 1923, Casorati viene invitato dalla Presidenza della Promotrice delle Belle Arti a curare una sala della Quadriennale, nella quale invitare artisti da lui liberamente scelti, tra i quali Giorgio de Chirico, Carlo Carrà e i giovani Chessa, Levi , Menzio. Nasce la “scuola” di Casorati, nello studio dell’artista di Via Mazzini, polo di  richiamo per la cultura torinese, di cui Casorati è ormai assoluto protagonista.
Nel 1925, con Alberto Sartoris, Annibale Rigotti e Mario Sombrero fonda la Società di Belle Arti “Antonio Fontanesi” della quale i è anche Presidente. Nello stesso anno conosce  Riccardo Gualino che gli commissiona il proprio ritratto e quello dei familiari e lo incarica del progetto per il teatro privato della propria abitazione. Il teatrino, disegnato e realizzato in collaborazione con l’architetto Sartoris, sarà inaugurato nel 1925. Sempre con Sartoris, nel 1927 organizza una mostra d’arte contemporanea che è ospitata dal Museo Rath di Ginevra. Nel luglio del 1930 sposa Daphne Maugham, e il 2 luglio del 1934 nasce il figlio Francesco. Sono gli anni in cui lavora sollecitamente per il teatro: disegna le scene e i costumi per Orfeo, di Claudio Monteverdi (1934), per “Norma” di Vincenzo Bellini (1935), per “La Valchiria” di Wagner. Accompagnerà per molti anni l’attività di scenografo a quella di pittore.
Nel 1939 gli viene conferito il Premio Pittura all’Esposizione Internazionale d’Arte di San Francisco ed il 1 ottobre 1941 è nominato titolare della Cattedra di Pittura all’Accademia Albertina di Torino, della quale diventerà Direttore nel 1952. Nello stesso anno gli viene assegnata una sala personale alla XXVI Biennale di Venezia. Il 13 settembre 1960 muore la sorella Elvira. Nel 1962 alla XXXI Biennale di Venezia, nella sezione dedicata alla “Grafica Simbolista Italiana”, Felice è presente con 17 opere.
Le opere di Casorati sono conservate nei più importanti musei del mondo: Centro Georges Pompidou di Parigi, National Gallery di Londra, Galleria nazionale finlandese di Helsinki, Stedelijk Museum di Amsterdam, Museum of Fine Arts di Boston, Detroit Institute of Arts di Detroit, Neue Nationalgalerie di Berlino; Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma, Galleria d’Arte Moderna di Torino, Mart di rovereto, Ca’ Pesaro di Venezia, tra gli altri.
Felice Casorati muore nella sua casa a Torino il 1 marzo 1963.

Fonti:
Bertolino Giorgina, Poli Francesco. Catalogo generale delle opere di Felice Casorati. Allemandi, 1995
Ritratto

Publication

News

Exhibitions

Inquire

Add Your Heading Text Here